Torneo Internazionale Under 19 Bellinzona

02 — 06 aprile 2026

Ritorna il Torneo internazionale giovanile di calcio dell’Associazione Calcio Bellinzona.
A partire dal 2 aprile 2026, dopo due anni di interruzione, la Capitale si appresta a ospitare l’81.a edizione del Torneo “pasquale”. Saranno presenti otto squadre della categoria U19, provenienti da tutto il mondo che offriranno agli appassionati di questo straordinario sport uno spettacolo accattivante, qualitativamente di altissimo livello, mettendo a confronto scuole calcistiche molto diverse l’una dall’altra. Ad approfittarne saranno i giovani calciatori che potranno allargare le loro esperienze calcistiche e umane nell’affrontare coetanei cresciuti con un’educazione personale e calcistica con valori diversi. Tutto ciò in un clima positivo di confronto sportivo aperto alle sfide calcistiche nel rispetto dell’altro, ma anche divertente per tutti quelli che vi parteciperanno e vi assisteranno.
Sì, perché il Torneo di Bellinzona non è solo spettacolo calcistico. Sarebbe infatti riduttivo limitare un evento di tale portata e importanza all'interesse degli addetti ai lavori e dei calciofili duri e puri. Una manifestazione di questa caratura deve potersi imporre sul territorio ticinese come uno spettacolo nello spettacolo, promuovendo gli aspetti positivi della competizione calcistica di alto livello, cioè la condivisione e la promozione dei valori dello sport, il fair play, la sensibilizzazione alla pratica dello sport e la conoscenza di nuove culture provenienti da tutto il Mondo, e allo stesso tempo facendo conoscere la nostra magnifica Città, ricca di storia e tutto lo stupendo territorio ticinese.
È in tal senso che gli organizzatori intendono dare, attraverso diverse manifestazioni collaterali, popolarità e visibilità alla manifestazione.

Storia

Nell’inserto de “Il Dovere” nel 1990 che celebrava il 50° anniversario del Torneo internazionale giovanile, Ulisse Carugati scriveva, a proposito della prima edizione, svoltasi nel 1941: “Nata in pieno periodo bellico, quasi per un messaggio di pace all’Europa in fiamme, la spumeggiante rassegna granata è poi costantemente e regolarmente cresciuta nel tempo senza fermarsi mai, fino a diventare gala di lusso ed appuntamento esclusivo per sole squadre di elevata e riconosciuta reputazione.”

Questa immagine del Torneo come elemento diacronico del periodo della seconda guerra mondiale è poi, nello stesso inserto, valorizzato da uno dei fondatori, unitamente al primo presidente, Ernesto “Nino” Grassi, ossia Carlito Galfetti, che scriveva in un articolo dal titolo “L’”espressione” del Torneo vista da un socio fondatore”: “Occorre riportarci alla genesi per fissarne anche le altre “finalità” iniziali. Non solo il dispiegamento di fiorenti forze giovanili a bearci di quanto sa offrire la freschezza, ma anche il pieno senso del contributo al rafforzamento del fronte interno.”

E poi ancora: “Il clima del 1941 richiedeva manifestazioni di aggruppamento, anche se costrette alla limitazione numerica dettata dai tempi. Con la visione della pacifica espressione, una pattuglia di volonterosi si dava da fare per costituire il fronte calcistico giovanile.”

Fonte: Rivista di Bellinzona, marzo 1990.AC Bellinzona, vincitrice del primo Torneo di Bellinzona nel 1941In piedi da sinistra: Croce (dirigente), Robustelli, L. Snozzi, Murialdo, Dell’Ambrogio, Rossi, Spinedi, Gazzo, (?). In ginocchio da sinistra: Rossetti, Grisetti, Boggia, U. Snozzi, Laffranchini, Biaggi, Grassi (dirigente).

Fu con queste premesse, dunque che nacque il Torneo nazionale giovanile dell’AC Bellinzona. Fino al 1945 compreso, infatti, il Torneo si limitò a squadre svizzere. Le prime due edizioni furono vinte dall’AC Bellinzona, che ribadì il successo anche nel 1945. Fu solo con il 1946, una volta terminata la seconda guerra mondiale, che le porte per squadre estere si aprì. L’Internazionale di Milano vinse questa prima “vera” edizione del Torneo internazionale pareggiando in finale con l’ACB, che concesse poi volontariamente e cavalleresticamente la vittoria all’Inter. Seguì un periodo, fino al 1950, in cui le vittorie furono distribuite tra l’ACB, ancora vincitrice nel 1947 e 1948, e squadre italiane. Da segnalare che nel 1947 si svolse l’edizione con il più alto numero di squadre presenti, ben venti. Nel cast delle partecipanti vi fu un allargamento a squadre provenienti da tutta Europa, a ribadire la trasformazione avvenuta nell’immediato dopoguerra.

Fonte: Programma della 9.a edizione del Torneo di Bellinzona, aprile 1949 (Cliché Eco dello Sport)AC Bellinzona, vincitrice dell’8.a edizione del Torneo di Bellinzona nel 1947In piedi da sinistra: Arrigo (massaggiatore), Robustelli II, Guidotti E., Mattei L. Rima C., Gilardi, Franchini G., Chicherio (allenatore), In ginocchio da sinistra: Barenco G., Cattaneo S. Permunian, Genre, Bartesaghi.

Furono gli anni dei primi grandi campioni che, dopo aver giocato il Torneo, avrebbero poi visto valorizzato il loro talento a livello nazionale e internazionale. Ne citiamo uno in particolare: Antonio Permunian, il portiere che più di ogni altro segnò il calcio bellinzonese e lo portò all’attenzione del grande pubblico.

Poi arrivarono anche interpreti diventati delle icone del calcio mondiale, dal “Kaiser” Franz Beckenbauer a Sandro Mazzola, e più tardi a Oleg Blokhin, David Beckham, Simon Tahamata e tanti, tantissimi altri ancora, fino a campioni attuali come Yann Sommer, Granit Xhaka, Xherdan Shaqiri, per citarne alcuni che ancora oggi fanno infiammare il cuore dei tifosi delle squadre in cui evolvono. C’è il rischio di dimenticare nomi noti del calcio bellinzonese, nazionale e internazionale, ma proprio per questo dedichiamo su questo sito una sezione a loro specificatamente dedicata, ricordando però che la documentazione d’archivio, recuperata grazie ai quotidiani delle varie epoche, ma soprattutto grazie a Elvezio Maspoli e Dario Zanetti, non è esaustiva.

Fu negli anni 1960 che il Torneo assunse una struttura più stabile per quanto riguarda il numero di squadre partecipanti. Dal 1958, infatti, fino al 2019, il numero di squadre fu costantemente di otto, con tre sole eccezioni, l’ultima nel 1971, in cui parteciparono 12 squadre. L’ultima edizione, l’80.a, vide in campo solo sei squadre.

Intanto le grandi scuole calcistiche si succedevano, con le loro differenze e i loro valori. Dapprima la scuola italiana, che come già segnalato, per affinità culturali e vicinanza geografica, si presentò massicciamente sin dagli anni 1940. Tutte le squadre che ancora oggi rappresentano il meglio del calcio della vicina Penisola, Inter (la squadra che, dopo l’ACB, vanta il maggior numero di presenze e in assoluto il maggior numero di vittorie, ben nove), Milan (che si sono affrontate anche in un derby nella finale del Torneo del 1989), Juventus, Napoli, Atalanta, Como, Bologna e molte altre ancora. La presenza italiana non ha mai lasciato indifferente il pubblico del Torneo.

Fonte: Programma della 7.a edizione del Torneo di Bellinzona, aprile 1947 (Cliché Eco dello Sport)FC Internazionale Milano, vincitrice della 6.a edizione (prima edizione internazionale) del Torneo di Bellinzona nel 1946.

Entrata in campo delle compagini finaliste del Torneo internazionale del 1958, AC Milan e Selezione Ticino. La finale si è chiusa con la vittoria del Milan per 3 reti a 0.

Risale al 1947 anche la prima presenza britannica con la RAF Youth, e la prima presenza francese con lo Stade Marseille. Poi, verso la fine degli anni 1940 fecero capolino anche le prime squadre teutoniche, in particolare il FC Wien. Complessivamente l’area germano-austriaca presentò 21 squadre, 14 provenienti dalla Germania (nelle quali spiccano Bayern München, Eintracht Frankfurt, Borussia Dortmund e Borussia Mönchengladbach) e 7 dall’Austria. Nel 1961 il Bayern vinse il Torneo presentando un giovanissimo Beckenbauer (il secondo da sinistra in prima fila nella foto sottostante). Dal nord dell’Europa anche i Paesi del Benelux si lasciarono coinvolgere sin dagli anni 1950.

Fonte: Programma della 23.a edizione del Torneo di Bellinzona, aprile 1963FC Bayern München, vincitrice della 21.a edizione del Torneo di Bellinzona. In prima fila, in ginocchio, secondo da sinistra, Franz Beckenbauer, sedicenne.

Contemporaneamente anche dalle regioni balcaniche, sotto la bandiera dell’allora Iugoslavia, confluirono a Bellinzona diverse squadre. Una segnalazione particolare la merita la squadra del FK Rijeka, che è stata per ben 15 volte ospite del Torneo, la prima nel 1954, l’ultima nel 2019. Fu sempre negli anni 1950 che si presentò per la prima volta una squadra spagnola, aprendo un capitolo che segnerà in modo indelebile il Torneo. Di questo parleremo più avanti. Nel 1962 ritornò un’espressione calcistica che da sempre affascina il pubblico appassionato, cioè quella britannica. I Gunners dell’Arsenal furono i primi a calcare il campo del Comunale, dopo l’esperienza del 1947. Dopo l’Arsenal, altre realtà importanti del calcio britannico vennero a Bellinzona: Wolverhampton, Derby County, FC Liverpool, Tottenham Hotspur, Leeds United, Chelsea, Manchester United, che schierò nel Torneo del 1994 un giovanissimo David Beckham, ecc.. Come ricordava un “ex-pulcino granata” sull’inserto del 50°: “C’era inoltre in noi la gran voglia di imparare, di scoprire come toccasse e calciasse il pallone uno straniero: “Al tira a l’üngheresa…” si andava dicendo.”

Nell’immaginario collettivo dell’epoca gli ungheresi, identificati con Puskas, in particolare, calciavano il pallone in modo diverso dagli altri. Il calcio del pallone con l’esterno del piede sinistro era diventata un’immagine iconica. Nel 1965 si realizzò il sogno di molti ragazzini con la partecipazione del Vasas Budapest, cui seguirono negli anni successivi, l’Honved Budapest, il Ferencvaros, l’Ujpest Dosza ecc.. Un momento particolarmente importante del Torneo fu rappresentato dalla presenza di squadre provenienti dall’allora Unione sovietica. Nel 1971 approdò a Bellinzona la Torpedo Mosca che schierava fra i suoi elementi un giocatore che è rimasto nella memoria dei bellinzonesi. Non si parla del Torneo se non si fa accenno a Oleg Blokhin, un talento eccezionale, che conquisterà anche un pallone d’oro nel 1975, solo quattro anni dopo essere transitato nella capitale cantonale. Nel 1975 arrivava a Bellinzona una nuova accattivante squadra, che praticava quel calcio “olandese” dai più ricordato per le straordinarie qualità di Johan Cruijff. Si trattava dell’Ajax Amsterdam. Il calcio totale venne presentato a Bellinzona da questa squadra che schierò un altro talento eccezionale proveniente dalla colonia neerlandese del Suriname, Simon Tahamata. Piccolo, scattante, Tahamata, è diventato una delle più ricordate attrazioni del Torneo. Nella foto sottostante Tahamata è al centro della prima fila.

Fonte: Programma della 36.a edizione del Torneo di Bellinzona, aprile 1976AFC Ajax Amsterdam, vincitrice della 35.a edizione del Torneo di Bellinzona. In prima fila, seduto, terzo da sinistra, Simon Tahamata.

Non sarà l’ultima attrazione. Fino al 1977 parteciparono al Torneo solo squadre europee. L’interesse suscitato nel mondo fu comunque tale da indurre anche compagini provenienti da altri continenti a presentarsi per disputare il Torneo. Le prime furono la selezione nazionale degli Stati Uniti che, nel 1978 e 1979, disputò due finali, la prima vincendola contro l’altra grande novità proveniente dal continente africano, cioè la nazionale tunisina, la seconda soccombendo per 1-0 contro l’Inter di Milano, che schierò nella finale Aldo Serena, richiamato appositamente da Milano per quella partita e che fu l’autore del gol vincente. Il 1979 presentò un’altra tappa fondamentale nello sviluppo internazionale del Torneo. Giunse infatti a Bellinzona la nazionale giapponese. In due anni si era passati da una rassegna sostanzialmente europea a una che poteva vantare la presenza di squadre provenienti da quattro continenti. La selezione giapponese rappresentò un grande valore non solo per il Torneo, ma per tutta la regione. Una troupe televisiva seguì la nazionale in questa trasferta e nelle seguenti trasmettendo sui canali nipponici servizi e documentari sia sulla competizione che sulle bellezze del nostro Cantone. È stata una promozione turistica eccezionale. Nell’immagine sottostante una pagina di una brochure prodotta in Giappone, messaci a disposizione da Dario Zanetti.

Fonte: Archivio privato di Dario ZanettiPubblicazione della Federazione giapponese di calcio che ricorda e segnala la partecipazione della Selezione nazionale del Giappone alla 54.a edizione del Torneo di Bellinzona del 1994.

Dopo una prima presenza nel 1972 il FC Barcellona caratterizzò il Torneo negli anni 1990. Il Torneo aveva ormai assunto una dimensione tale da sollecitare alla partecipazione squadre che nei loro campionati maggiori e nelle competizioni internazionali erano in vista. Il FC Barcellona, una società fondata da un certo Gamper (nome conosciutissimo a Bellinzona) e che nella propria maglia presentava (casualmente?) l’abbinamento tra un colore rosso-granata e il blu,  partecipò con grande successo al Torneo di Bellinzona mettendo in luce alcuni giocatori di grande qualità, come Ivan De la Peña, ma che brillava soprattutto per la riproduzione del gioco “all’olandese” mostrato dalla sua prima squadra. A testimoniare il legame del FC Barcellona a Bellinzona ci sono le 9 partecipazioni complessive dei catalani al Torneo, l’ultima nel 2009. Questo club, ancora oggi, rappresenta quanto di meglio si possa immaginare nella formazione dei talenti calcistici. Nei sogni degli organizzatori c’è la voglia di riportare al Comunale questa grande società. Ma questa è musica del futuro, mentre qui parliamo del passato.

Il panorama delle provenienze delle squadre partecipanti ebbe il suo maggiore sviluppo nel corso di questi anni 1990. Per quanto riguarda l’Europa si affacciarono alla vetrina dei giovani talenti impegnati a Bellinzona alcune delle squadre portoghesi di spicco, quali Porto, Benfica e Belenenses (ricordiamo che in questo club giocarono due ex-granata: Fernando Macaè e Alessandro Mangiarratti), dalla Turchia giunse il Galatasaray (club in cui giocò anche un “certo” Kubilay Türkyilmaz, il giocatore più famoso fra tutti quelli formati a Bellinzona), dall’Inghilterra arrivò anche il Manchester United, con nei suoi quadri, come già accennato, David Beckham, dalla Spagna infine spicca la presenza dell’Atletico Madrid. Correva voce in Città che il più titolato e famoso club spagnolo, ossia il Real Madrid, non avesse mai accettato di partecipare al Torneo per mancanza di strutture alberghiere alla loro altezza. Al di fuori dell’Europa e a soddisfare il palato degli appassionati di calcio nelle sue forme più spettacolari si poté registrare in quegli anni la presenza dei primi club brasiliani, portatori del marchio “futebol bailado”. Bellinzona era reduce dalla devastante e spettacolare presenza di Paulo Cesar, cui si affiancò Mario Sergio (chi non ricorda lo spettacolo davanti a oltre 16'000 spettatori del 4-1 rifilato al Losanna?).

Fonte: Giornale del Popolo, 18 aprile 2017 SE Palmeiras, vincitrice della 77.a edizione del Torneo internazionale di Bellinzona nel 2017 (fotogonnella).

E se tra le squadre brasiliane approdate in Ticino vi fu anche il mitico Santos (squadra del grandissimo Pelé), dal Sudamerica giunsero all’inizio degli anni 2000 anche le prime compagini argentine. Boca Juniors e River Plate sono due fra le più famose squadre del paese sudamericano, unitamente al Velez Sarsfield. La presenza di squadre del Sud America diventò una costante, spesso contemporanea a giocatori sudamericani schierati dall’AC Bellinzona.

Anche l’Africa fa da qualche anno la sua parte nel presenziare al Torneo. La presenza dell’Accademia AYSA di Harare (Zimbabwe) riveste un significato particolare. L’AYSA è infatti un’accademia che raccoglie i ragazzi in una realtà di povertà e sotto la guida di Marc Duvillard, rientrato in Svizzera dopo 26 anni e attualmente membro del Comitato organizzatore del Torneo 2026, e dei suoi partner africani cerca di dare loro uno sbocco che possa inserirli nel circuito professionistico, ma anche di dare loro una scolarizzazione di base per uscire da quella condizione devastante che vivono nel loro paese. La loro presenza a Bellinzona è anche un segno di come la rassegna cerchi di offrire delle possibilità a realtà socialmente impegnate come AYSA.

Nel 2019 si è disputata la 79.a edizione del Torneo, vinta dall’Accademia Red Bull di Salisburgo. Poi la pandemia mise un freno alla continuità dell’esperienza pasquale bellinzonese. Per tre anni le condizioni sanitarie non permisero la disputa del Torneo. Queste interruzioni, assolutamente indipendenti dalla volontà degli organizzatori, costituirono un ostacolo alla prosecuzione del Torneo. Malgrado ciò l’AC Bellinzona riprovò una prima volta nel 2023, organizzando l’80.a edizione, vinta dall’Union Berlino. Ci sono state molte difficoltà nel reclutare le squadre, nell’interessare le aziende per la sponsorizzazione dell’evento e nell’interessare il pubblico. Questo ha portato alla storia più recente, quando comprensibilmente abbattuti per le difficoltà incontrate, i dirigenti dell’AC Bellinzona dichiararono di rinunciare definitivamente all’organizzazione del Torneo. Con la nuova dirigenza dell’associazione, nominata in ottobre 2024 si è deciso di rimettere mano alla questione ed è nata l’idea di rilanciare questa manifestazione di altissimo livello. Il resto sarà la storia del 2026!!!

Tutte le squadre partecipanti (clicca sul link al file excel “Presenze Torneo”)

Comitato

Presidente
Brenno Martignoni-Polti

Direttore
Vittorio Silacci
direttore@torneobellinzona.ch

Responsabile tecnico
Marc Duvillard
tecnico@torneobellinzona.ch

Finanze
Patrick Gada-Barenco
finanze@torneobellinzona.ch

Marketing e Comunicazione
Ivan Degli Esposti
marketing@torneobellinzona.ch

Stampa
Giorgia Mossi
stampa@torneobellinzona.ch

Logistica
Rolando Martignoni
logistica@torneobellinzona.ch

Animazione
Andrea Spinedi
animazione@torneobellinzona.ch

Ospitalità
Matteo Tosetti
ospitalita@torneobellinzona.ch

Albo d'oro

  • 2023 Union Berlin (GER)
  • 2019 Red Bull Academy (AT)
  • 2018 Krasnodar (Rus)
  • 2017 Palmeiras (Bra)
  • 2016 Palmeiras (Bra)
  • 2015 Midtjylland (Dan)
  • 2014 Inter (Ita)
  • 2013 Basilea (CH)

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